Il pavimento in bicottura: pregi e difetti di questo tipo di ceramica, manutenzione, pulizia, abinamenti, stili, colorazioni.

La ceramica è il materiale senza dubbio più conosciuto e maggiormente impiegato per le pavimentazioni ed i rivestimenti murari soprattutto in ambito domestico, poiché generalmente è estremamente resistente, facilmente pulibile, relativamente economico rispetto ad esempio alle pietre o al parquet (poi dipende sempre da quale ceramica si sceglie!) e grazie alla grande varietà di formati, colori, finiture e decorazioni permette di realizzare soluzioni esteticamente pregevoli di qualunque tipo e adatte ad ogni esigenza.

La bicottura è un tipo di ceramica particolarmente delicato rispetto alla monocottura ed ancora di più rispetto al gres porcellanato, risulta essere infatti più fragile proprio a fronte di un diverso processo produttivo che permette però di ottenere un’ottima definizione dei colori ed effetti decorativi particolari (come spugnature e rilievi) che altrimenti non sarebbero possibili. Questo processo prevede due differenti fasi di cottura della piastrella: la prima avviene ad una temperatura di circa 1105 °C ed interessa solo il supporto principale, la seconda riguarda anche la smaltatura e di solito ha luogo ad una temperatura leggermente inferiore che si aggira attorno ai 1060 °C; per ottenere poi ulteriori effetti come applicazioni in oro, sfumature metallizzate e quant’altro sarà necessaria un’ulteriore cottura.

Proprio per questo motivo la monocottura non viene praticamente mai utilizzata per le pavimentazioni se non talvolta nei bagni (che sono gli ambienti di una casa meno frequentati), perché l’usura, i carichi e le frequenti sollecitazioni a cui è sottoposto un normale piano di calpestio porterebbero ben presto questo tipo di materiale a deteriorarsi, compromettendone irrimediabilmente l’aspetto.

Il suo campo d’applicazione principale è dunque quello dei rivestimenti murari dove la bicottura rappresenta il materiale più impiegato e non solo perché di grande pregio, ma anche perché essendo estremamente versatile può esprimere al meglio le sue qualità estetiche adattandosi a qualunque ambiente dal più moderno al più tradizionale. Alcuni tipi di rivestimenti in bicottura, soprattutto quelli molto particolari ed innovativi che riprendono le tessiture dei filati o dei metalli pregiati, trovano impiego anche in locali quali stanze da letto o zone giorno, nei quali solitamente non vengono praticamente mai utilizzati rivestimenti murari ceramici, ma al limite tappezzerie o carte da parati (oggi sinceramente poco in uso).

I rivestimenti murari per la casa solitamente vengono considerati e valutati soprattutto da un punto di vista funzionale, come sistemi di protezione per le pareti, da utilizzare in quei locali, come il bagno e la cucina, in cui è possibile che le murature solamente pitturate si rovinino presto; in realtà nell’arredare una casa rappresentano essenziali elementi architettonici, che conferiscono agli ambienti in cui vengono impiegati uno stile unico ed immediatamente riconoscibile.

La superficie di una piastrella bicottura può essere sia opaca che lucida o brillante; infinite sono poi le varietà di formati, forme, texture e colorazioni presenti sul mercato che permettono di realizzare infinite combinazioni, al fine di soddisfare pienamente anche le richieste della clientela più esigente e di adattarsi perfettamente ad ambienti di tutte le dimensioni ed arredati in qualunque stile, dal più moderno a quello più tradizionale.

Il formato migliore per rivestire il nostro ambiente andrà scelto considerando innanzitutto le dimensioni dei locali, poi la loro geometria e l’illuminazione, la tendenza odierna soprattutto per i rivestimenti murari è quella di utilizzare pezzi di piccole dimensioni, di forma quadrata o allungata, anche mescolando tonalità diverse del medesimo colore o all’interno di una stessa gamma di colori creando un effetto mosaico.

Immagini tratte da: www.appiani.it, www.archiexpo.it e www.archiportale.com

Sara Raggi

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